UN PRINCIPE PER COMO SPERIAMO

RASSEGNA STAMPA

COMO – L’erede al trono dell’Arabia Saudita prende casa sul lago. Ma non solo. Ieri a Villa d’Este ha incontrato Roberto Formigoni e il sindaco Stefano Bruni perché da queste parti ha intenzione di investire e fare affari. Ecco chi è e, soprattutto, cosa vuole. Il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Abdulharam Al Saud, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, è a Como E non per turismo. Ieri sera, in una sala appartata di Villa d’Este, ha incontrato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, e il sindaco Stefano Bruni. Quarantacinque anni, una laurea in Scienze militari, il principe è a capo di un impero finanziario e industriale. E’ presidente del consiglio di amministrazioni di due colossi, l’Al Banader Internetional Group e l’Hafid Al Ganain Gruppo, che operano a livello internazionale nei campi dell’acciaio, del cemento, del vetro, delle nano tecnologie e del riciclaggio dei rifiuti.

Il lago lo ha incantato, merito di due immobiliaristi comaschi, i fratelli Paolo e Stefano Noseda. Cercava casa, il principe, ma non solo. E’ stato soddisfatto: una delle splendide dimore del primo bacino tra poche ore sarà sua. Le trattative, il via libera degli emissari, e ieri il suo sì definitivo dopo un sopralluogo e un giro radente sul lago in elicottero. Se la cosa finisse qui, e salvo intoppi dell’ultima ora, sarebbe l’ennesimo vip che si aggiunge alla lista degli stregati dal lago che a Como e dintorni hanno messo su casa. Invece c’è di più.

Il principe non si accontenta della tranquillità e del panorama. Milano è a due passi, Lugano pure, l’Expo è alle porte. La crisi economica rende quanto mai interessanti la Svizzera e l’Italia per chi di dollari da investire ne ha tanti e voglia di fare pure. Così i suoi uomini, oltre che alle ville, hanno dato una occhiata nel Comasco e in Lombardia. Le idee, dicono i ben informati, non sono mancate. Formigoni e Bruni non si sono fatti desiderare. Abdulharam Al Saud è noto per essere uno degli esponenti di punta dell’islamismo moderno e moderato. Non so se i nostri si siano inchinati come pochi giorni fa Obama ha fatto davanti al nonno del principe, il re D’Arabia Abdullah, (suscitando grande scandalo perché il capo della più grande potenza occidentale dovrebbe essere omaggiato e non omaggiare). Speriamo di sì.

Se le intenzioni si trasformassero in fatti, non credo sarebbe un male. Anzi, sono certo che questa sia la vera strada da seguire. E cioè usare la straordinaria bellezza del nostro paesaggio non per attirare frotte di visitatori domenicali ma per selezionare un turismo d’elite in grado di avere ricadute sul territorio in termini di investimenti e affari. Dagli incontri poco è trapelato, ma secondo alcune fonti i primi segnali potrebbero non tardare.

di Alessandro Sallusti, “Dell’Ordine”
22/04/2009

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